Uno dei metodi che sicuramente contraddistingue un approccio organico-biologico da quello tradizionale è sicuramente quello dell’utilizzo di espedienti e composti al cento per cento naturali per fertilizzare il terreno.
Il cover crops, in inglese, o coltura di copetura in italiano, talvolta detto anche sovescio rappresenta sicuramente un metodo altamente comprovato a cui affidarsi per poter fertilizzare il terreno.
Vediamo però di capire anzitutto, cosa è, cosa comporta e sicuramente quando è il momento migliore per utilizzare questo “espediente” agricolo nelle nostre vigne.
Cosa è il sovescio?!
Sovescio o coltura di copertura non è altro che una tecnica che viene utilizzata per fertilizzare in maniera naturale. In cosa consiste? Molto semplicemente andiamo a piantare differenti specie di vegetali o fiori in modo da poter creare il giusto apporto di nutrienti al terreno. Questa tecnica permette quindi, di arricchire il terreno di sostanze organiche ed è particolarmente utile nel caso della vite
Il momento migliore per la semina è sicuramente l’autunno. Preparerai così la tua vigna per la primavera successiva.
Quali sono i vantaggi del sovescio?
Beh sicuramente i vantaggi sono innumerevoli. Con l’utilizzo del sovescio andremo a migliorare il contento di sostanze organiche e ovviamente anche di humus nel nostro terreno. Creeremo una sorta di schermatura, o protezione del suolo e tratteremo maggiormente l’acqua (questo aiuta anche indirettamente a non avere succhi nelle uve troppo diluiti).
Inoltre il nostro sovescio contribuisce a favorire il controllo delle erbe infestanti e porta in superfice microelementi. Stiamo dunque parlando di cloro, manganese e ferro ad esempio.
Implemento della biodiversità.
Un qualcosa che a noi sta particolarmente a cuore è sicuramente l’implemento della biodiversità. Non c’è assolutamente niente di meglio che l’utilizzo del cover crops.
I principali vegetali che vengono utilizzati sono sicuramente le leguminose che apportano azoto al terreno. Elemento, che favorisce lo sviluppo vegetativo.
Principalmente vengono utilizzati il favino, il trifoglio, la lenticchia, il fagiolo e la fava.
Per quanto riguarda le graminacee, anch’esse trovano grande utilizzo in questa tecnica e vengono utilizzate come una sorta di detox naturale per il terreno, infatti: le graminacee assorbono azoto, vengono quindi combinate con le leguminose per creare una situazione di bilanciamento totale dei componenti all’interno del terreno.
Ultime ma non ultime, tra le specie più utilizzate abbiamo le crucifere che vanno ad assorbire tutto il fosforo in eccesso all’interno del suolo. Anch’esse svolgo una sorta di funzione depurante all’interno del tuo vigneto.
Si crea quindi una situazione di costante bilanciamento dei nutrienti necessari all’interno della nostra vigna e di implemento della biodiversità, ciò crea automaticamente una miglior resilienza di quello che è l’ecosistema-vigna.
E ovviamente porterà una maggior facilità nella produzione di uve di qualità.
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