Una delle domande che più frequentemente ci viene fatta durante i nostri tour educativi o alle nostre degustazioni è la seguente: “Qual’è l’età delle vostre vigne?”

La domanda che subito dopo viene spontanea ai nostri ospiti è invece:

” Quando una vigna è considerata vecchia per poter produrre? Ed eventualmente per quanto riguarda quei produttori che producono vini da “vigna vecchia” vale davvero la pena?”

Dunque, n questo articolo cercheremo di fare luce su questo argomento.

Stappate un buon Sangiovese, versatevi un bicchiere e mettetevi comodi, stiamo per iniziare.


Iniziamo..

Anzitutto cosa intendiamo davvero per “vigna vecchia”

Solitamente sono chiamate vigne vecchie quelle che vanno dai 40 agli 80 anni di età, e in alcuni casi anche molto oltre.

C’è però da fare una piccola precisazione- capita spesso che in Italia si espiantano anche vigne che hanno appena 25 anni.

Quindi l’accezione di “vigna vecchia” cambia talvolta.

Questo dipende molto probabilmente anche dal singolo vigneto preso in esame.


Cosa intendiamo con questa affermazione?

Beh, semplicemente ci sono vigne che “sopravvivono” al tempo meglio di altre.

E come abbiamo già detto in precedenza altre ancora che un pò per decisione del viticoltore un pò forse per reale necessità andranno espiantate prima o come accade ultimamente andrà trovato per loro un nuovo equilibrio.

Esistono infatti agronomi che si stanno specializzando sempre di più nel riequilibrare i vigneti man mano che il tempo passa.

Il Ciclo Vitale della Vigna

Ad ogni modo cerchiamo invece adesso di capire qual’è il ciclo vitale di un vigneto

Solitamente il ciclo vitale di una vigna viene descritto nel seguente modo

Per un periodo da 1 a 3 anni la vite è ovviamente improduttiva; fino al quinto/settimo anno la produttività cresce (le variabili sono determinate dalla tipologia di vitigno); fino al venticinquesimo anno la produttività trova una certa costanza.

Da quel momento in poi diminuisce, in reazione alla varietà, al sistema di allevamento e al modo in cui la vite è stata curata negli anni.

Ciò non toglie che la vite possa dare sempre grande qualità.

Come abbiamo già detto dipende davvero molto dal vigneto preso in questione.

Uno sguardo al passato

Inoltre, dobbiamo assolutamente fare  una precisazione importantissima.

Pre Filossera, quando la vite non era innestata su vite americana il ciclo vitale delle piante era molto più lungo, e poteva raggiungere, e superare, i 100 anni.

Differenze all’atto pratico tra “Vigna Vecchia” e “Vigna Nuova”

Ogni modo la produzione di vigne sarà composta di uve qualitativamente superiori grazie alla costanza di nutrienti e radice che affondano nel terreno più in profondità.

In più, queste vigne, producono vini molto più rilevanti dal punto di vista di espressione del terroir.

Le uve.

Da un punto di vista meramente prodotto è assodato che e vigne vecchie producono meno ma la qualità dell’ uva risulta spesso superiore.

Inoltre, per la bacca rossa si registra una maggiore concentrazione di pigmenti quali antociani, flavoni e flavonoidi.

Per quanto riguarda le uve a bacca bianca gli acini tendono a diventare più piccoli, e ovviamente avremo molti più zuccheri e aromi.

I vini risultano dunque strutturati e importanti.

Come possiamo garantirci nel corso del tempo risultati costanti in termini qualitativi e anzi un incremento qualitativo con il passare degli anni.

Ovviamente parte tutto dalla gestione del vigneto, la gestione agronomica deve essere portata avanti in maniera oculata.

Parliamo di dare importanza sempre maggiore e attenzione e cura alle potature per non creare danni alla pianta.

In più farla lavorare e “stressare” la vigna al punto giusto risulta sempre la scelta vincente se vuole produrre qualità anno dopo anno.

 

Fateci sapere cosa ne pensate nella sezione commenti.

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