Vi siete mai chiesti  quale sia effettivamente la composizione del vino?

Analizziamolo insieme in questo nostro articolo e cerchiamo di fare un pò di chiarezza.

Anzitutto dobbiamo precisare che un vino è un soluzione in cui sono disciolte più di 600 sostanze.

Alcune derivano, ovviamente dalle uve, altre dai processi di fermentazione.

Altre ancora, si formano con gli anni- durante la fasi di invecchiamento in botte e durante la fase di affinamento in bottiglia.

Il vino si arricchirà di sfumature, il bouquet si farà più complesso. La storia della nostra bottiglia più grandiosa.

Da cosa dipende il colore?

A seconda della tipologia di vino il colore dipende dalla quantità di “sostanze coloranti”,  per meglio dire, pigmenti della tipologia di vitigni utilizzata.

Incide inoltre il grado di maturazione delle uve e ovviamente inciderà il tempo di contatto tra bucce e succo durante la fermentazione.

E per quanto riguarda il recipiente utilizzato? Che ruolo gioca?

Possiamo tranquillamente dire che il ruolo che ha il “contenitore” è di vitale importanza e incide in maniera davvero importante sul colore del nostro vino.

Molteplici Sfumature..

Cerchiamo ora di capire in basa alla tipologia di vino che tipologie di colori e sfumature possiamo trovare.

Possiamo dire che in un  Vino Rosso Giovane le tonalità sgargianti sono fortemente influenzate dalla spiccata acidità (di gioventù) e dal ph basso.

Ovviamente con il passare degli anni assisteremo ad un viraggio verso sfumature granata e successivamente (in fase di piena maturità) a sfumature aranciate.

E quando si tratta di vini bianchi?

In un vino estremamente giovane assistiamo ad un colore che tende ad un giallo paglierino che maturerà a spostarsi su toni caldi e intensi (quasi ambrati) con l’evoluzione naturale e il passare del tempo.

I Profumi

Le sostanze profumate che derivano dalle Uve sono dette aromi primari o parietali.
Volendo scendere nel dettaglio sono derivanti da gruppi chimici come terpeni e norisoprenoidi e doneranno al vino un sentore fruttato e giovane, ma anche vegetale o minerale.

Più siamo vicini al momento di vendemmia, più la nostra percezione sarà legata ad un aroma di frutta.

Gli aromi secondari si formano durante la fermentazione, dunque potremo percepire aromi che ci ricorderanno fiori e aromi più tendenti all’erbaceo.

Quando il vino avrà riposato per anni, il suo bouquet parlerà in maniera molto più complessa.

Ecco quindi che faranno capolino aromi terziari – miscele di esteri, eteri e acetali.

Note speziate, di tostatura fino ad profumi più tendenti all’animale.

Al sapore, un capitolo a parte (per così dire), dedicheremo il prossimo articolo.

Non perdetevelo!

Hai trovato questo articolo interessante?

Iscriviti alla newsletter per ricevere i nostri ultimi articoli e notizie.

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con *