Diciamocelo, la Toscana e in particolare il Chianti Classico sono sinonimo di Buon vino.
Il grande protagonista dei vini Toscani è forse da sempre il Sangiovese. Nelle sue diverse declinazioni ci regala, struttura ma anche eleganza, freschezza e piacevolezza.

Sangiovese- Il principe dei Vitigni Toscani

Dobbiamo però ammettere che non di solo Sangiovese è fatta la nostra toscana, a livello storico è anche importante ricordare altri tre grandi vitigni che hanno fatto la storia, in particolare in Chianti Classico. Oggi raccontiamo dunque di Ciliegiolo, Canaiolo e Colorino.

Mettetevi dunque comodi, versatevi un bel bicchiere di vino rosso e facciamo un breve viaggio all’interno di quello che è il mondo degli uvaggi autoctoni minori, ovvero tutte quelle uve con una più ristretta diffusione ma che hanno giocato da sempre un ruolo fondamentale nei vini toscani.

Ciliegiolo 

Partiamo dal Ciliegiolo fresco e profumato e (come suggerisce il nome) con l’inconfondibile aroma di Ciliegia, viene spesso utilizzato come supporto al Sangiovese (anche in alcuni Chianti Classico) per ottenere vini più morbidi e fruttati. Se vinificato in purezza ci donerà vini di carattere, dagl’intensi aromi primari di frutta rossa fresca. È un vitigno che si presta bene anche all’appassimento. In tale caso donerà vini di ottima struttura, buona alcolicità e che sicuramente hanno sempre dimostrato una vitalità importante, si prestano quindi molto bene anche all’invecchiamento.

Canaiolo

Parliamo adesso invece del Canaiolo.
Anzitutto è importante ricordare come il Canaiolo sia diffuso anche in altre zone del centro Italia,Lazio, Liguria e ovviamente anche Umbria.
Grande morbidezza ed alcolicità sono le caratteristiche principali di questo vino. Tannini vellutati, setosi ed eleganti.

Anche il Canaiolo è stato da sempre utilizzato in molti dei Chianti o Chianti Classico per donare maggior morbidezza ai Sangiovesi, di solito in aggiunta all’incirca del 10\15 %

Colorino

Arriviamo adesso a invece a parlare del Colorino.
Come possiamo capire dal nome, questa tipologia di vino è chiamata così proprio per la particolare intensità di colore delle sue vinacce.
Dunque, proprio grazie a questa sua caratteristica viene utilizzato frequentemente assieme ad altre tipologie di uve per rafforzare il colore di un vino.

Se ci trovassimo difronte ad un colorino più giovane osserveremmo un colore rosso rubino intenso dai riflessi violacei che tenderà a perdere di intensità man man che il vino invecchierà.
E’ importante sottolineare come, in passato non fosse così frequente trovare questa tipologia di uva vinificata in purezza. Un lavoro meticoloso di selezione ha però portato negli ultimi dieci anni (circa) a dar vita ad un modo tutto nuovo di interpretazione di questo vitigno. Infatti si possono trovare varie cantine che hanno deciso di vinificare in purezza il Colorino, ottenendo vini dalla pronta beva e fruttati anche se non in possesso di una grande longevità.

Dunque, vedete benissimo che vi sono tipologie di vini (e di uve) per tutti i gusti.
Ogni sottozona della toscana, ogni borgata, ogni produttore ed ogni cantina ha generalmente i suoi punti forti. Ovunque andrete quindi troverete un vino dalle caratteristiche peculiari, diverse e che racconta del proprio territorio in maniera differente. Fornendovi quindi una diversa interpretazione e un diverso punto di vista.

Il Chianti Classico, così come la Toscana tutta, è sicuramente un territorio tutto da scoprire.

Non vi resta che farlo.

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