Primavera non significa solo giorni più lunghi in questo periodo avviene un vero e proprio risveglio della natura. E’ necessario ricordare però che il clima in questo periodo può anche essere imprevedibile e grossi possono essere i danni che derivano dalle gelate primaverili.  Sia in Francia che in Italia la scorsa settimana lo abbiamo visto. Dopo una settimana di Pasqua con un tempo meraviglioso le temperature notturne sono improvvisamente andate decisamente sotto lo zero, causando danni da gelo in molti vigneti.

 

Perché il gelo è così dannoso per le viti?

 

Durante la primavera, quando la stagione della crescita è nella sua fase iniziale con la rottura delle gemme, le gemme sono particolarmente sensibili al clima più freddo. Il gelo può danneggiare le gemme che sono in fase di apertura e i giovani germogli sulle viti. È vero che anche se i germogli primari sono danneggiati, quelli secondari ricresceranno. Tuttavia, i germogli secondari spesso non sviluppano molti frutti, il che porta a una produzione inferiore.

 

Il gelo crea il caos in Francia e in Italia

 

Francia

 

Come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, il gelo nei vigneti può avere gravi conseguenze per il germoglio e la crescita dei germogli sulla vite. I viticoltori in Francia sono stati colpiti duramente durante i tre giorni subito dopo Pasqua, quando le temperature sono scese da circa 25°C durante il giorno a -5°C o addirittura -7°C durante la notte. Lo definiscono un “disastro agricolo” in Francia. Ci sono stati altri periodi in passato in cui le temperature hanno raggiunto il punto di congelamento, per esempio nel 1991, 1997 e 2003. Tuttavia, come dice Jérôme Despey, il segretario generale del sindacato degli agricoltori francesi (FNSEA), l’episodio di gelo della settimana scorsa era ben oltre.

 

In Francia, i vigneti sono stati danneggiati in aree di tutto il paese. Stiamo parlando in zone vinicole come la Provenza, la Val-de-Loire, la Valle del Rodano, Bordeaux e la Borgogna. L’Alsazia e la Champagne sembrano essere state meno colpite. Circa l’80% dei vigneti francesi sono stati colpiti dal gelo e le perdite sono stimate fino al 50% e in alcune zone si sono trovati ad avere fino all’80% del prossimo raccolto compromesso. (I viticoltori francesi colpiti dal raro gelo si preparano a una vendemmia triste in France24.com e  Aggiornamento: La Francia dichiara il ‘disastro’ quando il gelo colpisce i vigneti in Decanter)

 

Italia

In Italia, la situazione non sembra essere così grave. Le aree colpite dal gelo primaverile sono più frammentate. Le temperature più basse in primavera e conseguentemente il gelo colpiscono principalmente la Toscana, il Piemonte (Langhe) e l’Umbria, seguite dall’Emilia-Romagna e dal Veneto in misura minore, questo secondo Assoenologi, l’associazione italiana degli enologi. (Vedi Assoenologi, vigne Umbria-Toscana più colpite dal gelo. Ansa.it)

 

Il clima caldo prima di Pasqua aveva favorito la crescita delle viti e della vegetazione in generale che è entrata in stato di shock con le temperature gelide. Coldiretti Toscana segnala che sono stati particolarmente colpiti i vigneti nella zona di Montalcino, seguiti ad esempio da Arezzo e dalla Val di Cornia.

bonfires_against_frost_caparsa_wineryCredit: Cantina Caparsa via Vignaioli di Radda

Il gelo nel territorio di Radda

 

E la sottozona di Radda all’interno del Chianti Classico allora?

 

Per fortuna la Fattoria di Montemaggio è stata colpita solo in parte, perché il gelo colpisce generalmente i versanti collinari di media altitudine o nelle valli. La Fattoria di Montemaggio si trova più in alto a circa 500-600 metri di altitudine, quindi non ci sono stati grossi danni. Come detto ci sono stati solo alcuni danni parziali di germogli in alcune zone del vigneto.  La temperatura è comunque scesa fino a -7°C nella zona di Radda in generale. Anche in molte altre parti della Toscana, le temperature sono scese a livelli record per il mese di aprile di circa -4°C a -7°C che non si erano più sperimentati sin dai primi anni ’70 o ’90 in alcune zone.

 

Come proteggere le viti dai danni del gelo

L’accensione di falò o la combustione di fieno tra i filari delle viti è un metodo generale per cercare, per quanto possibile, di proteggere le viti dal gelo. I viticoltori sia in Francia che in Italia hanno utilizzato candele o fuochi specifici antigelo vicino alle loro vigne durante la notte della scorsa settimana per cercare di minimizzare il rischio di danni. Un altro metodo è quello di volare con gli elicotteri sopra i vigneti per far circolare aria calda sopra le viti.

 

Molte sono state le foto che sono circolate sui social media di fuochi accesi nei vigneti delle cantine per sconfiggere il gelo sia in Francia che in Italia. I viticoltori di Montalcino hanno deciso di fare squadra per monitorare la situazione e accendere palle di fieno in modo strategico attorno ai vigneti. Come spiegato da un rappresentante del Consorzio del Brunello di Montalcino in un articolo del quotidiano locale La Nazione, hanno scelto il fieno perché non genera fuoco ma piuttosto fumo che riscalda le viti.

 

Il nostro pensiero va a tutte quelle cantine che sono state pesantemente colpite dal gelo, sperando che i danni non siano troppo gravi.

 

Scritto da Katarina Andersson.

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