In passato abbiamo parlato di viticoltura e vinificazione convenzionale, biologica e biodinamica, ma che dire dell’agricoltura rigenerativa? La nuova tendenza emergente in viticoltura sembra essere strettamente collegata all’agricoltura rigenerativa. Nel mondo del vino italiano è un concetto o una “parola d’ordine” di cui ancora però non si è parlato molto.

 

Quindi, cos’è l’agricoltura rigenerativa?

 

Lo approfondiremo presto, ma prima facciamo una panoramica storica.

 

L’agricoltura e il suo impatto sul suolo nel corso dei secoli.

 

Ad oggi, non vi è effettivamente niente di nuovo su come ottenere il massimo dal suolo in termini di produzione per un agricoltore e allo stesso tempo non impoverirlo. I sistemi di rotazione delle colture risalgono a migliaia di anni fa, ed erano usate come un modo per contrastare la monocoltura e il conseguente impoverimento del suolo. Le rotazioni potevano essere a due, tre o quattro campi e una parte rimaneva sempre a riposo.

 

Per aumentare la produttività nell’agricoltura e nella viticoltura, i fertilizzanti chimici e i pesticidi sono stati prodotti e introdotti in modo più sistematico nel secondo dopoguerra, anche se tali prodotti non erano una novità. Anche precedentemente nella storia, i pesticidi venivano usati per il controllo dei parassiti e per venire a capo delle malattie delle piante. In Mesopotamia ad esempio usavano zolfo e piante velenose, sostanze chimiche come l’arsenico e il piombo furono usate nel XV secolo, il solfato di nicotina fu introdotto nel XVII secolo, seguito dal piretro (dal crisantemo) e dal rotenone (dalle radici delle verdure tropicali) nel XIX secolo. Per quanto riguarda i fertilizzanti, principalmente minerali e/o letame sono stati usati fin dall’antichità, ma i fertilizzanti sintetici sono entrati in scena solo nel XIX secolo e su larga scala nel XX secolo.

 

I fertilizzanti sintetici e i pesticidi possono aiutare ad aumentare la produzione in agricoltura, ma impoveriscono e distruggono notevolmente il suolo e l’ecosistema. Negli ultimi decenni, la spinta a ritornare all’agricoltura biologica e biodinamica, cioè limitandosi a procedure completamente”naturali” è diventata sempre più forte. Nell’agricoltura e nella viticoltura biologica è ancora permesso usare rame e zolfo come trattamenti mentre l’agricoltura biodinamica ha un approccio più olistico ed etico e considera un’azienda agricola come un vero e proprio organismo vivente. Poi ovviamente possiamo e dobbiamo, citare anche altri approcci come i sistemi di agricoltura biologica a ciclo chiuso dove tutti i nutrienti e la materia organica che sono prodotti in una fattoria sono riciclati di nuovo nel suolo da cui provengono originariamente. Questo è un sistema sostenibile che aiuta a mantenere i livelli di carbonio e le sostanze nutritive all’interno del suolo, cioè rende il suolo sano.

 

Leggi di più sulla vinificazione convenzionale, biologica, biodinamica e naturale nel nostro precedente articolo ” Conosci il tuo gusto nel vino!” Passare dal convenzionale al naturale.

 

L’agricoltura che rigenera il suolo

L’agricoltura rigenerativa è stata coniata come concetto negli anni ’80 dall’americano Robert Rodale. Come accennato prima, ultimamente c’è stato molto fermento intorno al concetto di agricoltura rigenerativa, soprattutto nel contesto viticolo statunitense. Non vi è una vera e propria certificazione, ma sapevate che c’è un’organizzazione o una fondazione no-profit di Viticoltura Rigenerativa? Beh, c’è.

 

Sulla loro pagina web, parlano di come gran parte dei vigneti nel mondo oggi sia costituita da aree dove si effettua un tipo di agricoltura monoculturale e che sono dannose per il suolo, anche perché la maggioranza delle aziende vinicole sono ancora convenzionali e usano fertilizzanti e pesticidi sintetici. Inoltre, sottolineano che più del 50% del carbonio nel suolo è stato rilasciato nell’atmosfera negli ultimi secoli a causa delle pratiche agricole. L’agricoltura rigenerativa viene descritta come una soluzione a questo impoverimento del suolo e al rilascio di carbonio che dura ormai da molto tempo. Non vi è però ad oggi chiara di cosa sia realmente l’agricoltura rigenerativa, ma si parla della necessità di restituire la CO2 dall’atmosfera al suolo. Poi continuano a dire che:

 

Il suolo nudo ossida il carbonio, mentre le piante lo proteggono e quindi le colture di copertura, e la lavorazione del terreno ridotta o eliminata è essenziale per aumentare la capacità del suolo di sequestrare e immagazzinare il carbonio atmosferico.

 

Nell’articolo Viticoltura rigenerativa:Trendy Buzz Word or revolutionary farming philosophy? Stacy Brisco su Seven Fifty Daily scrive che nell’agricoltura rigenerativa c’è “un’enfasi sul restauro, che si traduce in un’iper-concentrazione sul topsoil e sulle colture di copertura”. Inoltre, racconta come Tom Gamble della Gamble Family Vineyards spieghi che la biodiversità è un “ecosistema migliorato”  che risulta essere estremamente importante nell’agricoltura rigenerativa per rafforzare il suolo e la sua resistenza al cambiamento climatico e conservare l’anidride carbonica.

Inoltre, Jill Barth parla della viticoltura rigenerativa nell’articolo Beyond Organic: The Winemakers Leading a Sustainable Revolution in Wine Enthusiast. Sottolinea come l’agricoltura rigenerativa sia tutta incentrata sull’ immagazinare del carbonio, proprio come abbiamo detto sopra. Continua a scrivere che gli agricoltori rigenerativi “impiegano pratiche volte a ripristinare la salute del suolo e ad aumentare la materia organica nel tempo, e che imagazzinano il carbonio sotto e sopra il suolo”.

 

Facciamo un breve riassunto. L’agricoltura rigenerativa sembra concentrarsi su:

  • un approccio olistico, vedendo una fattoria come un organismo vivente
  • rigenerare il suolo dal basso e dall’alto
  • restituire e immagazzinare CO2 al suolo
  • valorizzare la biodiversità e l’ecosistema
  • rigenerazione con l’aiuto di colture di copertura, aumento della materia organica

How Regenerative Agriculture is the New Buzz Term in ViticultureQual è la differenza?

L’agricoltura rigenerativa è descritta come diversa dall’agricoltura biologica e biodinamica e dalla agricoltura sostenibile, poiché questo approccio si concentra sull’essere rigenerativo per il suolo. Si dice che l’uso di colture di copertura sia una delle pratiche principali per restituire la CO2 al suolo. Quindi, l’agricoltura e la viticoltura rigenerative possono essere considerate come una sorta di termine generale che descrive ciò che oggi si fa in larga misura nell’agricoltura e nella viticoltura biologica e biodinamica?

 

Le colture di copertura sono molto usate come metodo ricorrente nell’agricoltura biologica ormai e, naturalmente, nell’agricoltura biodinamica. La biodinamica considera una fattoria o un giardino come un organismo vivente e ha un approccio olistico e più esoterico secondo la teoria di Rudolf Steiner. La conservazione dei nutrienti e della CO2 è anche il concetto centrale nei sistemi di agricoltura a ciclo chiuso per migliorare la salute del suolo.

 

Qual è allora la differenza tra agricoltura biologica, biodinamica, a ciclo chiuso e rigenerativa?

 

Beh, forse non tutte le aziende vinicole certificate biologicamente applicano colture di copertura, compostaggio e simili. La maggior parte dei produttori di vino biodinamico e naturale probabilmente usano il sovescio come metodo di coltivazione nei loro vigneti insieme ad una filosofia di rafforzamento del suolo dal basso e non solo dall’alto. L’agricoltura a ciclo chiuso può quindi forse essere considerata come un altro termine per l’agricoltura rigenerativa o viceversa.

 

Il concetto di agricoltura rigenerativa aggiunge una dimensione importante al miglioramento dell’agricoltura e alla resilienza della natura? O crea piuttosto confusione?

 

La questione dell’anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera durante gli ultimi secoli e l’importanza di lavorare per restituirla al suolo è un qualcosa di fondamentale. Quindi, l’agricoltura rigenerativa è davvero un concetto che può rivelarsi vitale. Tuttavia, può venire confuso con molte delle altre filosofie. Potremmo quindi dire che la differenza tra Agricoltura Rigenerativa e gli altri approcci può essere paragonata alla differenza tra i diversi continenti come gli Stati Uniti contro l’Europa? Beh, ciò che conta, alla fine, è che ci prendiamo cura del suolo, dell’ecosistema e riduciamo l’anidride carbonica nell’atmosfera. Il tutto mentre si producono i migliori vini di sempre!

 

Non dimenticate di guardare questo video dove Francesco parla del vino vegano.

 

Scritto da Katarina Anderson

Auguriamo a tutti una Buona Pasqua

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