L’estate è una stagione intensa e decisiva per la vite. Con l’arrivo del caldo e delle lunghe giornate di sole, la pianta entra nella sua fase di massimo vigore vegetativo. È un momento di energia, di crescita, ma anche di grande vulnerabilità: è ora che si pongono le basi per la qualità delle uve e, di conseguenza, del vino che ne nascerà.

Per questo, la gestione del verde diventa una pratica centrale. Non si tratta solo di “potare” o “ordinare” la vite, ma di entrare in sintonia con essa, osservarla ogni giorno, comprenderne i bisogni e agire con misura. Alla Fattoria di Montemaggio, dove ogni gesto è ispirato ai principi dell’agricoltura biologica, queste operazioni vengono eseguite manualmente, con pazienza e rispetto per l’equilibrio naturale della pianta e dell’ecosistema che la circonda.


Cos’è la gestione del verde?

La gestione del verde comprende un insieme di interventi agronomici mirati a regolare la chioma della vite durante la stagione estiva. L’obiettivo è duplice:

  1. Ottimizzare l’ambiente attorno ai grappoli per favorire la maturazione dell’uva.

  2. Mantenere il corretto equilibrio tra la vegetazione (foglie, tralci) e la produzione (grappoli).

Le principali pratiche che rientrano in questa gestione sono:


1. Spollonatura

Questa operazione si esegue a inizio estate ed è tra le prime attività verdi stagionali. Consiste nell’eliminazione dei polloni, ovvero i germogli sterili che crescono alla base del ceppo o lungo il tronco. Questi sottraggono risorse alla pianta e contribuiscono a creare un ambiente umido e poco areato, ideale per lo sviluppo di malattie.
Rimuoverli consente una migliore aerazione e concentrazione dell’energia sulle parti produttive.


2. Sfogliatura

Con il progredire della stagione, si procede alla sfogliatura manuale: si rimuovono alcune foglie attorno ai grappoli, specialmente nella fascia basale, per esporli al sole mattutino e favorire la traspirazione.
Una sfogliatura ben calibrata:

  • Riduce l’umidità tra i tralci.

  • Migliora la circolazione dell’aria.

  • Diminuisce il rischio di attacchi fungini.

  • Agevola i trattamenti naturali (come decotti di equiseto o zolfo, nel nostro caso).

Va però eseguita con delicatezza: troppa luce diretta può causare scottature ai grappoli, specie nelle estati più calde come quelle che stiamo vivendo sempre più spesso.


3. Cimatura e legatura

La cimatura è il taglio delle cime dei tralci più lunghi. Serve a contenere lo sviluppo eccessivo della parte vegetativa e a evitare che l’energia venga dispersa in una crescita sproporzionata.

A fianco di questa pratica, c’è la legatura, che consiste nel sistemare i tralci lungo i fili del filare, orientandoli per migliorare la distribuzione della luce e l’efficienza fotosintetica.

Queste attività richiedono esperienza e uno sguardo attento: ogni pianta è diversa, ogni annata è diversa. La nostra squadra lavora vite per vite, filare per filare, senza scorciatoie meccaniche.


4. Diradamento dei grappoli (vendemmia verde)

Se la pianta ha prodotto troppi grappoli, può essere necessario intervenire con un diradamento mirato. Questa operazione – spesso chiamata anche “vendemmia verde” – consiste nel togliere i grappoli in eccesso quando sono ancora acerbi, per permettere a quelli rimanenti di maturare meglio, con maggiore concentrazione aromatica e qualità fenolica.

È una scelta difficile, quasi dolorosa per chi ama ogni grappolo, ma è anche un atto di fiducia: nella pianta, nel terroir, nel tempo.


Il nostro approccio: meno è meglio

Alla Fattoria di Montemaggio, ogni gesto nel vigneto è parte di una visione più ampia: l’agricoltura come armonia. Non forziamo la natura, ma la accompagniamo. Crediamo che un ambiente sano, ricco di biodiversità e microbiologia del suolo, dia uve più vive, più complesse, più vere.

Per questo:

  • Non utilizziamo diserbanti, pesticidi o concimi chimici.

  • Rispettiamo il suolo con inerbimenti naturali e lavorazioni leggere.

  • Operiamo manualmente, anche dove sarebbe più facile e veloce usare le macchine.

  • Favoriamo la resilienza naturale della vite, anche accettando una minore resa produttiva in nome della qualità.


Una vigna viva, un vino vivo

La gestione del verde estiva non è una semplice tecnica agricola. È un rituale silenzioso, ripetuto ogni anno, che mette in connessione l’uomo con la pianta e il territorio. È proprio in questi gesti, piccoli ma fondamentali, che si costruisce l’identità di un vino.

Ogni bottiglia che nasce a Montemaggio racconta anche questo: il lavoro quotidiano sotto il sole, le mani tra le foglie, le scelte fatte con il cuore e con la testa. Un vino non si fa solo in cantina. Si fa qui, tra i filari, un giorno dopo l’altro.


Ti invitiamo a vivere l’estate con noi

Se desideri vedere da vicino questo affascinante momento dell’anno, ti invitiamo a visitare la nostra tenuta. Potrai passeggiare tra i vigneti, osservare il lavoro dei nostri agronomi, respirare il profumo delle foglie scaldate dal sole e assaporare un calice del nostro vino, sapendo quanta cura si cela dietro ogni sorso.

Perché a Montemaggio, ogni stagione ha la sua voce. E d’estate, la voce è verde, viva e vibrante.

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