Il Natale del 2020 ha bussato alle nostre porte. Questo anno è stato un dove la pandemia ha reso tutto estremamente difficile. Sia per motivi di salute, ovviamente, ma anche per ragioni economiche e in ultimo anche per ragioni legate alla nostra salute mentale. È stato un anno in cui diventare digitalmente competenti è stato fondamentale per un’azienda vinicola. Anche il modo di parlare e di vivere il vino è leggermente cambiato.
Guardiamo più da vicino alcuni cambiamenti nel settore vitivinicolo che il Covid ha portato nel corso del 2020.
Cambiare o non cambiare:
Quando il Covid-19 ha colpito il mondo, noi siamo stati confinati nelle nostre case e invitati a mantenere la distanza sociale, i canali di vendita tradizionali come Horeca, rappresentanti, enoteche, ecc. si sono esauriti abbastanza velocemente. I vincitori sono state quelle aziende vinicole che avevano già diversificato i canali di vendita. Hanno così potuto contare sull’e-commerce, su altri negozi online combinati con una strategia digitale già esistente e su un possibile spostamento delle loro attività di degustazione verso esperienze vinicole virtuali.
Nell’articolo “Vino e Covid, una crisi congiunturale che accelera fenomeni, non cambia paradigma“, su Wine News, hanno intervistato Francesco Minetti dell’agenzia di comunicazione Well Com che sottolinea come sia essenziale una diversificazione strategica sia dei canali di comunicazione che di distribuzione. Sottolinea inoltre che la crisi del settore vitivinicolo dovuta al Covid-19 è, a suo avviso, una crisi ciclica e non strutturale. Francesco ritiene che molti dei cambiamenti avvenuti nel 2020 a seguito di Covid non si stiano ribaltando, almeno non per quanto riguarda il settore vitivinicolo. Il mondo tornerà alle sue “vecchie” abitudini secondo Francesco Minetti.
È vero che non si sono verificati veri e propri grandi cambiamenti strutturali all’interno del settore vitivinicolo dovuti a Covid, ma piuttosto che i fenomeni e i processi già esistenti sono stati accelerati in modo esponenziale. Tuttavia, se guardiamo il quadro generale e ci allontaniamo dal mondo del vino per un po’ di tempo, molte cose sono successe e sono cambiate nel 2020 a causa di Covid, anche se in alcuni casi potremmo notare situazioni che si erano già messe prima del 2020. Tra questi vi sono la digitalizzazione, i cambiamenti nella globalizzazione, il cambiamento dei modelli di potere politico globale, la responsabilità sociale, l’inclusione sociale e così via.
Vedremo quindi, un cambiamento strutturale nel mondo storicamente e politicamente, se non economicamente, come risultato della pandemia? È sicuramente molto probabile.Le nuove abitudini andranno ad integrarsi a quelle vecchie. Cambiamenti importanti possono benissimo avvenire sia a seguito della pandemia che in combinazione con altri eventi recenti. Tutto è ancora da vedere.
Vendite di vino durante Covid:
Come già detto, la pandemia ha comportato una perdita di vendite per molte aziende vinicole in Italia durante il blocco in primavera, mentre si è registrata una ripresa nei mesi estivi grazie al turismo italiano ed europeo. Andiamo però un po’ più a fondo.
In generale, negli ultimi 10 mesi si è registrato un calo delle vendite dal 10% al 20%. Per le cantine in generale, secondo le previsioni di Wine News a novembre, la perdita si aggirerà intorno al 25%-30%. Se guardiamo però alle aziende vinicole che vendono attraverso la grande distribuzione, secondo un articolo di Giorgio Dell’Orefice su Il Sole 24 Ore c’è stato un aumento del 6,9% in valore. Anche l’export di vino, soprattutto verso gli Stati Uniti, è andato abbastanza bene nonostante la difficile situazione di quest’anno, mostrando una ripresa dell’1,8% nel primo semestre del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. (Vedi l’articolo, Cambiamenti negli stili di consumo e boom delle vendite online sul sito di Vinitaly).
Il mondo del vino tradizionale è stato costretto a passare al digitale:
Beh, ad essere onesti la digitalizzazione non è una novità, anzi si è sviluppata costantemente per molti anni. Nemmeno il marketing digitale e l’uso dello streaming in diretta per scopi privati e aziendali è una novità. In realtà, lo streaming in diretta è una cosa che esiste dagli anni ’90, ma è stato nel 2015, con il lancio di molte delle prime applicazioni mobili di live-streaming, che il live-streaming ha iniziato ad essere più popolare. Si tratta di concetti che in passato, però, hanno incontrato un po’ di resistenza da parte di molti nel mondo del vino e non solo. Le risorse del live streaming sono arrivate a diventare uno strumento quotidiano nel mondo del vino solo con Covid. (Vedi Live Streaming: Una breve storia, Didit)
Anche gli eventi e le esperienze virtuali sono diventati fondamentali per le cantine e le aziende vinicole quando non possono più condurre incontri di persona. Le aziende vinicole hanno imparato sempre di più a sfruttare le degustazioni virtuali e le visite in cantina, con il risultato di un contatto diretto con i consumatori e i professionisti del vino a livello globale. Per avere successo con gli eventi virtuali, non è sufficiente copiare la struttura delle degustazioni e degli eventi fisici, al contrario, è necessario personalizzare l’evento virtuale per il pubblico in questione. L’evento virtuale del vino dovrebbe essere un’esperienza educativa e interattiva.
Abbiamo visto molti format per degustazioni ed eventi virtuali svilupparsi negli ultimi 10 mesi, come ad esempio
- Degustazioni di vino con o senza kit di degustazione pre-ordinati
- Degustazioni di vino con un’azienda vinicola e un ospite famoso per renderlo divertente
- Tour virtuali delle cantine seguiti da degustazioni interattive
- “Degustazioni di vini “Community giveback
- Degustazione in diretta
- Serie di video educativi
- Webinar
- Masterclass
- Eventi B2B su specifiche piattaforme virtuali
- Yoga e stretching seguiti da una degustazione di vini
- e molto altro ancora…
In Conclusione:
I modi di vivere e di comunicare e vendere il vino sono sicuramente cambiati o si sono sviluppati in nuove direzioni nel corso del 2020. Questi cambiamenti dureranno? Ebbene, questa nuova concezione di digitale e virtuale è sicuramente qui per rimanere e probabilmente diventerà un elemento importante nel business chiaramente in combinazione con gli eventi dal vivo nel futuro. Anche se, si spera, torneremo presto a incontrarci e a socializzare di persona. Abbiamo avuto in questo ultimo anno un diverso modo di relazionarsi che rimarrà con ogni probabilità per molto tempo. Non ci scoraggiamo però, tutti noi, non vediamo l’ora di fare presto una chiacchierata insieme davanti a un buon bicchiere di vino.
Scritto da Katarina Andersson.
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