Un vino è strettamente dipendente dall’annata in cui viene prodotto.

Ovviamente ogni annata è diversa dall’altra e darà quindi origine a vini unici. Quando diciamo che ogni annata è diversa, ci riferiamo più specificamente alle condizioni climatiche durante l’anno vegetativo delle viti. Questo influenza gli aromi, i sapori e la qualità di un vino. In gergo è ciò che viene chiamato “variazione d’annata”. Il clima ha anche un impatto considerevole sul raccolto e sulla resa. Ci sono alcune annate che si rivelano molto migliori di altre e danno luogo a vini irresistibili e sensazionali.

Esamineremo alcune annate che Ilaria, la nostra manager e agronoma, ritiene abbiano prodotto i migliori vini alla Fattoria di Montemaggio

2006 nel Chianti Classico, Toscana

Il clima è stato molto caldo e secco in giugno e luglio, secondo Wine Spectator, mettendo quindi sotto stress le viti. Tuttavia, agosto è stato piovoso e con temperature più miti, seguito da temperature più calde che hanno continuato a persistere fino a ottobre. Specialmente nel Chianti Classico, c’è stata una buona escursione diurna con giorni caldi e notti fresche che hanno aiutato la frutta a maturare più a lungo sulle piante e a raggiungere una buona maturazione fenolica. Questo ha permesso di ottenere vini con aromi più complessi, acidità, equilibrio e struttura. Antonio Galloni ha parlato su Vinous di vini Sangiovese con “frutta opulenta” quando sono giovani, ma anche con un “potenziale per invecchiare con grazia per molti anni”. L’unica parte debole, secondo Galloni, erano i più tannini secchi che erano meno maturi rispetto al 2004. È stata descritto da molti come un’annata straordinaria. Tuttavia, Decanter ha valutato il 2006 come un’annata buona “ma non esagerata” che ancora “promette un vino per il lungo periodo”.

Ilaria dichiara che il 2006 è stata un’annata straordinaria alla Fattoria di Montemaggio. E’ stata un’annata molto calda, ma con la quantità di pioggia giusta nei momenti giusti, che ha portato alla concentrazione di frutta e al buon equilibrio. Dice che hanno anche fatto un’attenta selezione delle uve che ha contribuito alla qualità dei vini. Wine Spectator ha citato Carlo Ferrini in un articolo in cui diceva che la quantità era buona nel 2006, ma questo poteva dipendere dalla zona in questione. Ilaria dice che alla Fattoria di Montemaggio avevano meno quantità del solito ma con una qualità straordinaria. Continua a sottolineare che ci sono voluti molti anni di invecchiamento perché i vini fossero pronti da bere.

2007 in Chianti Classico, Toscana

Per  quanto riguarda questa annata, Decanter l’ha valutata come un’annata molto “buona, al limite delle cinque stelle per alcune denominazioni”. Antonio Galliani l’ha descritta come un’annata eccezionale durante un anno “bizzarro” in Toscana e in Italia in generale, con un inverno quasi assente, una primavera straordinariamente calda seguita da un periodo più fresco che ha rallentato un po’ il ciclo di crescita prematura, l’estate è stata poi una delle più calde da diversi anni con caldo torrido e siccità. La vendemmia in Toscana non è stata così precoce come si pensava, ha scritto Wine Spectator nel suo rapporto, perché le uve hanno potuto maturare più a lungo sulle viti grazie alle buone condizioni meteorologiche di settembre e ottobre. Wine Spectator ha citato Marco Pallanti, il presidente del Consorzio del Chianti Classico all’epoca, che aveva detto che “Il grado di alcol relativamente alto, combinato con una buona acidità, sono indicatori di un vino che invecchierà bene”.

Ilaria pensa che sia stata un’annata fantastica come il 2006 alla Fattoria di Montemaggio, ma con un volume di produzione un po’ più alto. La concentrazione di frutta è stata molto buona anche se forse un po’ meno che nel 2006. Sottolinea che è stata un’annata più facile da gestire in vigna, dal punto di vista agronomico, rispetto al 2006 e la resa è stata superiore. È stata un’annata con condizioni ideali che hanno portato alla produzione di grandi vini, secondo lei.

2012 nel Chianti Classico, Toscana

Mentre sembra essere stato un anno impegnativo in molte parti d’Italia con temperature più fresche durante l’allegagione e la fioritura seguite da un’estate secca e molto calda (luglio e agosto), le cose sono state diverse in Toscana. E’ stato ancora caldo e secco anche in Toscana con quantità in termini di resa produttiva in calo del 16% nel Chianti Classico ma, ancora, la qualità delle uve era molto buona e quasi “eccezionale” specialmente nel Chianti Classico, Montalcino e Montepulciano. La pioggia all’inizio di settembre insieme alle temperature più basse e all’escursione termica diurna hanno aiutato a salvare la situazione. Il Sangiovese stava vivendo un momento difficile nel 2012, ma si è ripreso non solo grazie al cambiamento delle condizioni climatiche ma anche per la sua capacità di resistere a condizioni difficili. I vini del 2012 hanno un grande “equilibrio tra alcool, acidità e polifenoli che trasmettono vini morbidi fatti di ottime uve e una buona e non estrema gradazione alcolica” riporta lo stesso Consorzio del Chianti Classico.

Ilaria la vede come un’altra buona annata anche se non così grande come il 2006 e il 2007. Dice che è stata un’annata un po’ particolare che ha fatto emergere molte note speziate nei vini della Fattoria di Montemaggio


2015 in Chianti Classico, Toscana

Il Consorzio del Chianti Classico la definisce un’annata eccellente e Antonio Galloni la definisce un’annata “stellare”. Nel complesso è stata un’annata con condizioni climatiche equilibrate, cioè una primavera con belle temperature all’interno del range, mesi estivi caldi con poca pioggia, e una buona escursione termica tra giorno e notte che ha portato a fasi di germogliamento, fioritura, maturazione e invaiatura ben sviluppate. I viticoltori toscani erano preoccupati dopo un 2014 catastrofico, ma nel 2015 hanno potuto rilassarsi e lasciarsi entusiasmare dal potenziale di questa eccellente annata. Il Sangiovese era di qualità eccezionale quest’anno e in effetti ha portato a vini rossi “potenti e concentrati” (vedi Wine Spectator) con finezza, “grande profondità, e intensità (vedi Antonio Galloni). Ilaria dice che il 2015 è stata un’annata senza paragoni tra le ultime. Le uve hanno avuto la giusta maturazione ed equilibrio, inoltre la pioggia è arrivata nei momenti giusti dell’anno. L’unica pecca (forse) commentare è stata la quantità inferiore. Tutto sommato è stato molto simile come carattere all’annata 2006.

2016 nel Chianti Classico, Toscana

Il 2016 è stato un altro anno eccezionale in Toscana, soprattutto nella zona del Chianti Classico. Le condizioni meteorologiche sono riportate dal Consorzio del Chianti Classico come abbastanza standard con niente fuori dall’ordinario. L’estate equilibrata senza caldo eccessivo e le buone escursioni termiche tra notte e giorno hanno aiutato le uve a maturare bene. Questo ha aperto la strada a vini con aromi complessi, “ottima acidità”, bella frutta, tannini vellutati e un’armonia complessiva degna di nota. Infatti, i vini del 2016 sono considerati avere un notevole potenziale di invecchiamento. Ilaria pensa che il 2016 sia stato eccezionale quanto l’annata 2015. Paragona il 2015 e il 2016 al rapporto tra le annate 2006 e 2007. È ancora da scoprire il potenziale del 2016 in quanto non è stato ancora rilasciato alla Fattoria di Montemaggio. Come ricorderete, i vini del Chianti Classico sono invecchiati più a lungo alla Fattoria di Montemaggio prima di essere immessi sul mercato. L’idea è quella di far raggiungere al Sangiovese il suo potenziale ottimale. Questa era una panoramica delle migliori annate alla Fattoria di Montemaggio secondo Ilaria. Naturalmente, le annate coincidono con l’opinione generale sulle migliori annate in Toscana.

Qual è la tua annata preferita?

 

Scritto da Katarina Andersson.

 

 

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