L’evento della Chianti Classico Collection 2021 si è trasformato in una vera e propria Chianti Classico Connection come è stato sottolineato più volte dal consorzio. In linea con le limitazione causate dell’emergenza sanitaria Covid-19, il consorzio aveva quest’anno modificato l’evento annuale di anteprima per poterlo organizzare nonostante le restrizioni ancora in vigore. Questo ha dato vita ad alcune nuove interessanti iniziative che sicuramente potrebbero essere un’idea da integrare anche quando la pandemia e la situazione di emergenza sanitaria saranno superate.

 

La Fattoria di Montemaggio era presente con le sue nuove annate di Chianti Classico, ovviamente.

 

Chianti Classico Annata 2015

Chianti Classico Riserva 2015

Chianti Classico Gran Selezione 2013

Chianti Classico Connection – Un volto temporaneo o nuovo dell’evento?

 

La Chianti Classico Collection è diventata quest’anno più di una connessione, nel senso che le degustazioni sono state organizzate contemporaneamente anche a Londra, New York, Chicago, Monaco e Tokyo. Dato che le persone non potevano ancora viaggiare liberamente e non sarebbe stato possibile riunire un grande gruppo di giornalisti e compratori a Firenze, le degustazioni simultanee a livello internazionale erano quindi la soluzione ottimale. Inoltre, l’uso di un’app per inviare i propri “ordini di vino” ai sommelier senza doverli chiamare e aspettare il proprio turno è stato un modo molto comodo per degustare i vini. Ed è stato anche un gran risparmio di tempo!

 

La Chianti Classico Collection quest’anno si è svolta nel museo della chiesa di Santa Maria Novella nel centro di Firenze. La storia e la degustazione dei vini si sono trasformate in un delizioso mix in cui si aveva una vista del chiostro interno straordinariamente bello del Museo di Santa Maria Novella mentre si assaggiavano e si contemplavano i vini. Il tutto in pace e tranquillità senza dover aspettare in fila o navigare tra la folla per poter assaggiare i vini dei diversi produttori del Chianti Classico. Naturalmente, a tutti noi mancava l’interazione con i produttori e i colleghi professionisti del vino alla Stazione Leopolda dove di solito si tiene la Chianti Classico Collection. Una combinazione delle due cose potrebbe essere una soluzione per il futuro?

 

Il Chianti Classico in crescita nonostante la pandemia

Quest’estate richiede vini Chianti Classico secondo Erik Asimov. Continua scrivendo che “Anche in estate, certi piatti richiedono dei rossi, e quello che voglio spesso adesso è il Chianti Classico” nel suo articolo This Summer, Make It Chianti Classico sul New York Times.

 

Il Chianti Classico sta sicuramente vivendo un buon periodo nonostante la pandemia e dichiara un aumento delle vendite con il 31% nei primi quattro mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020 così come nel 2019. Il consorzio afferma che il mercato internazionale ha apprezzato le annate 2019 e 2018 attualmente in commercio. I vini del Chianti Classico sono ormai venduti in oltre 150 paesi nel mondo e, infatti, l’80% della produzione totale viene venduta all’estero. Gli Stati Uniti sono ancora il principale paese per l’esportazione dei vini del Chianti Classico anche se anche il Canada, l’Europa e l’Asia sono mercati importanti. Le vendite via e-commerce hanno sicuramente contribuito al successo dei vini del Chianti Classico durante la pandemia.

 

Chianti_Classico_Collezione_Montemaggio

 

Chianti_Classico_Collection:Sparkling_Life

Credito fotografico: Irina Mihailenko

 

Cosa dice Irina Romanoff Mihailenko del Chianti Classico Collection 2021

Abbiamo chiesto a Irina Romanoff Mihailenko di Sparkling Life le sue impressioni sull’evento Chianti Classico di quest’anno. Irina è sempre molto apprezzabile e di supporto alla Fattoria di Montemaggio e proprio di recente ha menzionato i vini di Montemaggio nel suo articolo Chianti Classico Collection 2021

1) Qual è la tua impressione riguardo all’impostazione e al luogo del CCC21 di quest’anno?

Ho già fatto diverse volte i miei complimenti al Consorzio Vino Chianti Classico per l’organizzazione, che ha pensato a tutto nei minimi dettagli e offerto davvero un bel servizio, compreso quello curato dall’AIS Toscana. Serietà, disponibilità ed efficienza. Il luogo è risaltato in modo chiaro e nella giusta misura.

2) Pensi ci siano cose positive del CCC21 che dovrebbero rimanere anche dopo la pandemia?

Sai, mancava un ingrediente fondamentale: rapportarsi con il produttore. Può essere molto positivo un approccio così efficace per un giornalista o blogger in quanto questa formula ottimizza la velocita della degustazione. Anche l’applicazione la rende molto ottimizzato. Quello che manterrei è la location: luogo che ha contornato di una magnifica cornice questo evento importante e inoltre abbiamo avuto la possibilità di degustare sia all’interno dell’edificio che all’aperto.

3) Visiti spesso la Fattoria di Montemaggio e assaggi i vini. Come definiresti i suoi vini per una persona che ancora non li conosce bene?

Rivolgendomi a un professionista del settore li definirei estremamente territoriali. Montemaggio è collocata a un’altezza quasi anomala per il Chianti Classico e sono vini che ben esprimono il terroir ma anche evidenziano il potenziale del sangiovese di performare in modo diverso; dove i vini hanno bisogno di affinamenti più lunghi, sono meno immediati e esprimono bene la complessità del Sangiovese spesso sottovalutata nella tipologia di Chianti Classico.

Dovessi parlare ad una persona che non ha a che fare con il mondo di vino direi: davvero ben fatti e affidabili. Affidabili per due motivi. Riguardo al primo perché il consumatore troverà sempre coerenza nei vini di Montemaggio nonostante le differenze delle vendemmie, proprio per il lavoro sartoriale in vigna e in cantina, e la selezione certosina per ottenere questo risultato. Riguardo al secondo per l’aspetto salutistico e la maniacalità dell’approccio della produzione biologica che è tra le più scrupolose che abbia mai visto.

 

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